Origine della disuguaglianza (Feltrinelli) by Jean-Jacques Rousseau

Origine della disuguaglianza (Feltrinelli) by Jean-Jacques Rousseau

autore:Jean-Jacques Rousseau [Jean-Jacques, Rousseau]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2018-12-29T23:00:00+00:00


“Mollissima corda Humano generi dare se natura fatetur Quae lacrimas dedit”13

(GIOVENALE, Satire, XV, v. 131)

Mandeville si è ben accorto che con tutta la loro morale gli uomini non sarebbero mai stati altro che dei mostri se la natura non avesse dato loro la pietà in appoggio alla ragione: ma non ha visto che da quella sola qualità derivano tutte le virtù sociali che vuole contestare agli uomini. Difatti, che cosa sono la generosità, la clemenza, l’umanità, se non pietà verso i deboli, i colpevoli o verso la specie umana in generale? Persino la benevolenza e l’amicizia sono, a ben guardare, effetti di una pietà costante, fissata su di un oggetto particolare: giacché il desiderare che qualcuno non soffra che altro è se non desiderare che sia felice? Quand’anche fosse vero che la compassione altro non è che un sentimento che ci mette al posto di colui che soffre — sentimento oscuro e vivo nell’uomo selvaggio, sviluppato ma debole nell’uomo civile — che fa quest’idea alla verità di ciò che dico, se non darle maggior forza? Difatti la compassione sarà tanto più energica quanto più l’animale che guarda s’identificherà intimamente con l’animale che soffre. Ora, è evidente che questa identificazione è dovuta essere infinitamente più stretta nello stato di natura che nello stato di ragione. È la ragione che genera l’egoismo ed è la riflessione che lo rafforza; è questa che fa ripiegare l’uomo su se stesso e lo allontana da tutto ciò che lo angoscia e lo affligge. È la filosofia che lo isola; è in virtù della filosofia che egli, vedendo un uomo soffrire, dice in cuor suo: crepa, se vuoi — io sono al sicuro. Oramai non ci sono altro che i pericoli dell’intera società che turbano il sonno tranquillo del filosofo e lo strappano dal letto. Si può impunemente sgozzare il suo simile sotto la sua finestra, ed egli non ha che da mettere le mani sulle orecchie o meditare un po’ per impedire alla natura che si rivolta dentro di lui di identificarlo con colui che viene assassinato. L’uomo selvaggio non ha questa ammirevole capacità, e mancando di saggezza e di ragione, lo si vede sempre abbandonarsi scioccamente al primo sentimento di umanità. Nelle sommosse, nelle risse per la strada, il popolino si affolla, l’uomo prudente si allontana; è la canaglia, sono le donne del mercato che impediscono alle persone per bene di sgozzarsi.

È dunque certissimo che la pietà è un sentimento naturale che temperando in ogni individuo l’attività dell’egoismo concorre alla mutua conservazione di tutta la specie. È la pietà che ci porta senza riflettere a soccorrere coloro che vediamo soffrire; è essa che, nello stato di natura, tiene il luogo di legge, di costume e di virtù, con il vantaggio che nessuno è tentato di disobbedire alla sua dolce voce; è essa che distoglierà ogni selvaggio robusto dal togliere a un bambino debole o a un vecchio infermo il cibo acquisito con tanta fatica, quando abbia la speranza di trovare altrove il suo; è



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